MONTES-DE LA TORRE PORTA LA SPAGNA NELL’ALBO D’ORO

Una splendida finale ha sigillato la settima edizione del Trofeo AZIMUT. Tre ore di battaglia hanno premiato il navarro Inaki Montes-De la Torre, che l’ha spuntata 7-5 al terzo contro il bergamasco d’adozione Mariano Kestelboim. Torneo promosso a pieni voti: appuntamento al 2024.

Tre ore e undici minuti di battaglia hanno sancito la più bella finale mai giocata al Tennis Club Città di Mille. Non poteva chiudersi meglio la settima edizione del Trofeo AZIMUT (15.000€, terra battuta): capita di rado che la finale sia la migliore partita del torneo, invece Inaki Montes-De la Torre e Mariano Kestelboim hanno dato vita a un match spettacolare, intenso, chiuso a favore del navarro col punteggio di 6-3 4-6 7-5. E così, per la prima volta, uno spagnolo si è aggiudicato il torneo del club orobico. C’è stato di tutto: qualità, equilibrio, incertezza. Alla fine ha prevalso la gioventù di Montes De la Torre, che ha 20 anni ed è allenatissimo in virtù dei ritmi imposti dalla realtà NCAA, laddove studia e gioca per l’Università della Virginia, ricordata durante la premiazione sia con una t-shirt che con i ringraziamenti, estesi anche alla fidanzata che lo ha accompagnato a Bergamo. Non avrà colpi straordinari, ma è rapidissimo di gambe, arriva sempre bene sulla palla ed è molto solido. Da parte sua, Kestelboim ha giocato bene, probabilmente al massimo, ma – essendo un professionista part-time – non è sufficientemente allenato per sostenere un tennis piuttosto dispendioso, che punta a lavorare ai fianchi il suo avversario. Ed era sicuramente provato dopo gli straordinari di sabato.

PROMOZIONE A PIENI VOTI

Va così in archivio un’ottima edizione del Trofeo AZIMUT. Grande soddisfazione per il title sponsor, rappresentato dal top manager Riccardo Maffiuletti: durante la premiazione ha ringraziato il circolo e gli organizzatori, a partire dalla direttrice Silvana Carrara, che ha intascato anche i complimenti del supervisor ITF, il lussemburghese Christian Pepin. “Un torneo con standard organizzativi di altra categoria” ha detto. “Un riconoscimento che ci fa piacere – dice Silvana Carrara – d’altra parte siamo molto puntigliosi e attenti ai dettagli. La lunga esperienza nell’organizzare un torneo Challenger ci permette di offrire ai giocatori un’assistenza di quel tipo”. E poi è stato un torneo più bergamasco del solito, anche se è mancata la zampata decisiva. In doppio, Vincent Ruggeri e Fumagalli hanno perso la finale per un soffio, mentre Mariano Kestelboim è ormai orobico d’adozione, al punto da essersi commosso durante la premiazione, nel quale ha ringraziato una città che lo ha accolto, a partire da chi lo aiuta e lo ospita in città. “Oltre che un grande tennista, ha confermato di essere una grande persona” si sussurrava nelle tribune. Il Trofeo AZIMUT ha avuto tanto successo anche grazie al contributo della Regione Lombardia, che ha permesso di portare al TC Mille una settimana di grande tennis, ormai piacevole abitudine di inizio estate. Il 2023 del tennis bergamasco vivrà il suo apice tra qualche mese, con lo storico ATP Challenger, ma non c’è dubbio che questo torneo sia sempre più apprezzato. E che tornerà anche nel 2024.